Accadde oggi: 29 aprile 1966 Sandro Lopopolo diventa campione del mondo

Il 29 aprile 1966 al Palasport di Roma ebbe luogo un’altra grande impresa che rimarrà nella storia del nostro sport. Quella sera il Palazzone non presentava il pienone come ci avevano abituato le riunioni della ITOS di Rino Tommasi. Eppure c’era in palio un titolo mondiale, che molti però definivano scontato a favore dell’ospite. Il venezuelano Carlos “Morocho” Hernandez veniva a Roma con il ruolo di “ammazzasette” per la sua micidiale potenza. Era diventato campione del mondo dei superleggeri battendo Eddie Perkins, un pugile che a Milano aveva lasciato il segno con le tre sfide contro Duilio Loi. Sandro Lopopolo sulla carta era l’erede di Loi e l’argento vinto alle Olimpiadi di Roma era il suo biglietto da visita. Il milanese aveva una tecnica sopraffina, un sinistro d’autore, ma non era a detta di molti un “cuor di leone”. Quella sera il milanese sbalordirà tutti, presenti e assenti. Probabilmente da parte di Hernandez il match era sottovalutato e lo confermò il fatto di non aver attaccato subito come era suo costume. Il primo a salire sul ring fu il venezuelano che venne accolto da una valanga di fischi per alcune sue dichiarazioni prima del match. Lopopolo iniziò molto bene, prendendo sul tempo l’avversario anche se terminava il round con una leggera ferita allo zigomo destro. Nella V e VI ripresa Hernandez esce allo scoperto e pressa il milanese. La brutta notizia per lui è che Lopopolo replica e con successo. Nella VII si dimostra addirittura più efficace. Pian piano il venezuelano intensifica i suoi attacchi, commette anche scorrettezze e riceve un richiamo ufficiale dall’arbitro spagnolo Risoto. Lopopolo accetta a pie’ fermo gli scambi e il pubblico si entusiasma. All’XI round il campione appare stanco. Hernandez chiama a raccolta le sue forze, intensifica gli attacchi. Nel XIII round Lopopolo deve incassare destri pesanti.Nell’ultimo round un destro d’incontro lo pesca al mento, Lopopolo tocca il tappeto, si rialza e termina il round. Il verdetto non è all’unanimità: due giudici vedono di misura Lopopolo, mentre l’arbitro Risoto vede il pari. Vittoria di misura, ma un vero trionfo, perchè Lopopolo aveva battuto un avversario più forte di lui. Come diceva Tommasi per mettere in difficoltà un picchiatore lo devi attaccare, lui ne aveva fatto in quella serata il cavallo di battaglia sfoderando la vittoria “perfetta”.

(alb)

Leave a Comment